100 x a Bottazzo

100 x a Bottazzo
Foto by Roberto Furlan

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6° EDIZIONE B3: SENZA CONFINI


A seguito i vari appuntamenti della gita di domenica 22 dicembre.

A seconda del proprio stato di allenamento ognuno può scegliere di aggregarsi nei vari tratti del percorso o decidere il rientro. A San Giuseppe partenza e arrivo per i camminatori esperti, a Bagnoli presso il centro visite ritrovo dei meno allenati.

Timbro speciale della manifestazione a sorpresa durante il percorso:

20 punti valevole per Le Vie dei Timbri



ore 10.00

Ritrovo parcheggio davanti al cimitero di San Giuseppe – Ricmanje

discesa per ‘Sentiero Degli Ulivi’

ore 10.45

Centro visite della Riserva Naturale della Val Rosandra - Dolina Glinščice (TIMBRO) e

ritrovo col resto del gruppo

ore 11.00 – 11.15

rifugio Premuda (TIMBRO + caffe’)

ore 11.45- 12,00

Bottazzo (TIMBRO + aperitivo)

ore 12.30-12.45

Beka (TIMBRO) – ristoro liquido (offerto Le Vie del Carso):

tè caldo – vino – acqua de fonte + veloce pranzo al sacco stile O.P.Q.

ore 13.30-13-45

ripartenza – discesa per percorso ex Trail Val Rosandra – ciclabile

ore 14.30 -14.45

Draga S.Elia – Locanda da Mario (TIMBRO + digestivo) - via ciclabile

ore 15.00 – 15.15

salita monte Stena – discesa in ciclabile

ore 16

rientro in Taverna Sturman (San Giuseppe – Ricmanje)

(TIMBRO che x l’occasione vale 5 punti)

dopo le ore 16.00

2° anniversario di attività della Taverna

a prezzi speciali: vin brule’ – cotto in crosta – lotteria - magliette dell’evento

Riflessioni

Sono seduta in macchina che aspetto la fine dell'attività di Nina... La chitarra e il suo amato maestro Marco... Non ho voglia di muovermi perché una stanchezza feroce da agognato fine settimana mi inchioda al sedile.  Il mio tablet mi fa compagnia, una fredda, rigida tavoletta rettangolare mi tiene collegata al resto del mondo. Come non cliccare sulle novità delle vie dei timbri e godere di un movimento che sembrava quasi impossibile? Persone come stregate, smaniose, cacciatori di timbri, che esprimono un andare e venire che sa di frenetico, di ricerca, di caccia spietata, di rinata voglia i vivere...oggi io sono in pausa, 9 ore di lavoro scolastico senza pranzo iniziano ad essere troppo abbondanti (e c'è chi ancora dice che noi insegnanti siamo graziati) ma in due settimane di attività le pagine timbrate sono un buon risultato. Che scommessa questa iniziativa, e pensare che all'inizio ci chiedevamo quanto potesse richiamare l'interesse della gente. Non pensavamo mai di sentire tanto entusiasmo, una partecipazione basata sul semplice tam-tam fra amici che ha portato a cifre vicine ai150 partecipanti... C'è persino chi ha voluto dare in regalo le credenziali ad amici per spingerli a muoversi, a diventare esploratori... Una caccia al tesoro che fa giocare in uno spazio notevole tante persone. Dal Carso goriziano alla punta meridionale dell'Istria le Moleskin con cuscinetti d'inchiostro e cartine topografiche tracciano agguerriti itinerari esplorativi  Anche chi brontolava la propria ignoranza in geografia, ho trovato il modo per uscire di casa e riprendere ad andare... Emozioni pure, come quella vissuta sul Grmada assieme alla famiglia, cima sconosciuta del crinale del Nanos, con una panoramicità a 360 gradi. Un'avventura lunga più di una stagione che offre tanto e non fa vincere nulla di materiale ma regala allo spirito, alla persona, alla simbiosi uomo-natura momenti unici, ricordi che difficilmente potranno essere dimenticati...

Una domenica speciale

Nanos, dove sei? Fino lassù bisogna salire? Che lontanoooooo! Ma mamma, saliamo un po' in macchina?.... Eccoci di nuovo insieme. Purtroppo per un lungo periodo, dopo la doverosa pausa estiva, il mio computer non mi permetteva di entrare nel blog per portare nuovi contributi. Finalmente sembra che l'inghippo si sia sciolto... E allora, è partita la nostra nuova iniziativa, La via dei Timbri, un modo molto invitante per ritornare in contatto con la natura, per scoprire cime sconosciute, per assaporare meglio il cambio delle stagioni, per godere delle bellezze del nostro mondo vicino, per stare un po' in pace con noi stessi e con gli altri....un'occasione unica per uscire di casa anche quando c'é una pila di roba da stirare, di piatti da lavare, di compiti da correggere; quando c'è il sole ma anche quando nevica, piove o c'è la fatata nebbia. Un testa a testa con le raffiche di bora, una gara con il ghiaccio per stare in piedi, con la luce del plenilunio che ti fa spegnere la tua frontale. Alce, se l'è studiata bene, assieme l'abbiamo elaborata, limata, definita... E ora tocca a noi, a voi! I nostri libretti sono pronti, il cuscinetto d'inchiostro pure, la credenziale accompagna il tutto fino a quando, completata, uscirà dal suo ruolo e lascerà gioco libero...bene, amici, camminare, circolare, ognuno con il proprio ritmo, ognuno con i propri gusti, con la propria smania di essere il più figo o con la flemma di chi sa che arriverà a meta senza angoscia. Il 14 aprile è ancora lontano, ma se proprio volete, forza, timbrare, scoprire e ancora timbrare e la vittoria potrà essere vostra. Buona sfida, ma soprattutto buone escursioni! La pres!

Le Vie dei Timbri - iscritti al 17 novembre

1 Cristina Masiello 2 Alessandro Macnich 3 lena machnich 4 Doriana trevisan 5 Paolo baxa 6 Daniele baxa 7 Poldo 8 Licia Bressanone 9 Cortellino Davide 10 Cortellino marco 11 norma 12 marino 13 Fulvio strain 14 Alessandro sgambati 15 Riccardo wengerschin Venchi 16 GIACOMINI 17 Aurelio gaiotti 18 Eugen hervat 19 Sabrina Moroni 20 massimo crisiani 21 Lucilla ciancia 22 Lia crisiani 23 Valentina flander 24 bracco Dario 25 albero simini 26 ilenia kliman 27 Alberto Biagi 28 bocciai marco 29 Rita mottadelli 30 marco bertoli 31 roberto furlan 32 Michela pavanello 33 Stefano tonegutti 34 Paola cardinale 35 gregori Elisabetta. 36 slavec sabina 37 Valentina maj 38 Bobo Vittori 39 alice debiasio 40 marco debiasio 41 EDI Furlan 42 michele medin 43 Loreta Luchesi 44 Giovanni Beatricee 45 baldassin floriano 46 Lucia raspaolo 47 storelli antonella 48 Roberta valzano 49 Federico cressa 50 maraldo Lucio 51daniela costantin 52 claudio sterpin 53 Laura maizan 54 Giorgio UDOVICI 55 Luisa benedetti 56 Giulio de bortoli 57 Marina de bortoli 58 Fulvio gondolo 59 Riccardo gondolo 60 korosec tania 61 Alberto benussi 62 Elena catar 63 marina postogna 64 mauri stellia 65 gianna visintin 66 Giulio Furlan 67 Michela taverna 68 andrea pozzer 69 giuliana suplina 70 Gabriele Torrisi 71 Christian jelovsek 72 giuliana de rota 73 Massimo Sambo 74 Lorenzo opara 75 Paolo ruzzier 76 Valentina ruzzier (anni 6) 77 mauricio budini 78 Diego rivolti 79 Laura sgambati 80 miha sgambati 12 81 Walter sgambati 82 Monica amica de laura 83 marco kralj 84 Vittori franz 85 Marsich Rossana 86 Marsich Ester 87 andrea grassi 88 Laura postogna 89 salumer tedesco 90 Lara Cicutin 91 feida pasini 92 Elena kravos 93 Fabio Giandon 94 Igor stossi 95 Giovanni casaccia 96 andrea giglio 97 Fabio Fabris Alce 98 Nadia Milievich 99 Fulvia Didi Ferin 100 Mauro Geko Santoni

LE VIE DEI TIMBRI

FINALITA'

In linea con le direttive basi dell'Ass. "Le Vie Del Carso" la manifestazione vuole promuovere la conoscenza del territorio, allargandola dopo le 3 precedenti edizioni, seppur transfrontaliere, anche oltre il carso triestino. Inoltre si vuole evidenziare la totale carenza della cultura del "timbro" e del "libro di vetta" sulle alture carsiche triestine.

REGOLAMENTO

E' richiesto ad ogni "Timbrarolo" il possesso di un quaderno (consigliabile il Moleskine per dimensioni e materiali) che dovra' essere, prima, vidimato e timbrato da un membro dell'Associazione. La vidimazione del quaderno e della credenziale iniziera' il giorno 08/11/13 dalle 19 alle 21 presso la Taverna Sturman e proseguira' il 09/11/13 (inizio della sfida) presso il teatro Preseren a Bagnoli della Rosandra dalle 9.30 alle 10.30. Le iscrizioni e le vidimazioni saranno inoltre possibili presso la Taverna Sturman ogni mercoledi' dalle ore 18 alle 19 o successivamente richiedendole semplicemente all'indirizzo leviedelcarso@gmail.com. Le successive timbrature dei cosiddetti "timbri di vetta" dovranno essere effettuate soltanto dall'intestatario e riportare giorno ed ora. Non sono ammesse timbrature dello stesso timbro nella stessa giornata. Non sono ammesse timbrature consecutive dello stesso timbro neanche in giornate successive. Sono ammessi invece timbri diversi nella stessa giornata. In caso di dimenticanza del quaderno si potra' apporre il timbro su di un foglio di carta, che dovra' essere incollato cronologicamente sul quaderno stesso. Questa operazione e' consentita al massimo 3 volte durante tutto il periodo. In caso di luoghi con presenza di più timbri (es. monte Cocusso-Kokos), il punteggio assegnato sara' unico (es: monte Cocusso-Kokos punti 7). E' consigliabile munirsi di un cuscinetto inchiostrante, in quanto molti timbri di vetta sono incastonati nella roccia e privi di inchiostro. La zona d'azione della nuova sfida e' vasta e i suoi limiti vanno dal Carso Goriziano, alla Selva di Tarnova e di Piro, Nanos, boschi del Monte Nevoso (versante sloveno), la Ciceria e tutta l'Istria. La classifica verra' stilata sulla base di punteggi (che ognuno dovra' curare personalmente), predeterminati per ogni singolo "timbro di vetta" o di rifugio (vedi le zone interessate con relativo punteggio).

Condizione per entrare nella Classifica Finale e' aver ultimato le timbrature della Credenziale.

Vincitore risultera' chi avra' totalizzato il maggior punteggio.

CREDENZIALE: "Le Vie dei Timbri"

Viene istituita la "Credenziale de Le Vie dei Timbri". Un documento, da ritirare all'atto della vidimazione del proprio quaderno e che dovra' riportare tutti i singoli timbri predefiniti che corrispondono a cime e localita' che il partecipante dovra' obbligatoriamente visitare nel corso di questo periodo. All'atto della vidimazione del quaderno e della Credenziale saranno richieste 5 EURO per spese di gestione e per essere ammessi alla lista dei concorrenti. La manifestazione avra' inizio il 9 - 11 - 13 alle ore 10.30 presso il teatro PRESEREN di Bagnoli della ROSANDRA, da dove saliremo sul MONTE CARSO per il primo timbro e si concludera' il 14 - 4 - 14 giorno di consegna dei libretti per il controllo. I libri verranno restituiti durante la festa finale di premiazione (data, luogo e giorno saranno comunicati sui nostri soliti canali di informazione).

CONCORSO FOTOGRAFICO

Anche quest'anno si rinnova l'attivita' collaterale del concorso fotografico. Essendo un territorio vasto si richiede che l'opera contenga segnali distintivi della zona, pertanto il tema sara':

Un luogo, un timbro, un paesaggio

LIBRO DEI PENSIERI

Il libro dei pensieri non potra' pi essere reale, considerata la natura della manifestazione. Si e' pensato pertanto di crearlo nel mondo digitale utilizzando il social network "Twitter". Questa novita' permette anche in mobilita' ed in tempo reale di creare un canale ed un archivio comunicativo dei pensieri. E' sufficiente avere un profilo su "Twitter" e richiedere il collegamento (cliccare "segui") a @leviedelcarso. Chi avesse difficolta' digitali, puo' riportare i propri pensieri anche sul nostro Leviedelcarsoblogspot.com o su leviedelcarso@gmail.com.

PUNTEGGI

Locali e rifugi raggiungibili da strade (es. rif Premuda, Masun, rif.Abram ecc.) punti 1

Timbro manifestazioni organizzate dalle vie del Carso (B3, Lucciolata, lune piene ..) punti 20

CIMA SNEZIK (MONTE NEVOSO) punti 25

NANOS punti 12

VREMSCICA (AUREMIANO) punti 10

SLAVNIK (TAIANO) punti 10

TRSTELJ punti 10

MALI KRAS (MONTE CARSO) punti 7

KOKOS (COCUSSO) punti 7

BOTTAZZO (BOTAC) punti 5

BEKA CITY (passando obbligato per monte Carso e/o Bottazzo) punti 5

CENTRO DIDATTICO NATURALISTICO (BASOVIZZA) punti 2

Altri timbri presenti in Zona 1

CARSO TRIESTINO E SLOVENO punti 5

Altri timbri presenti in Zona 2

CARSO MONTANO (Selva di Tarnova, di Piro e Nanos) punti 12

Altri timbri presenti in Zona 3

AREA DEL MONTE NEVOSO punti 15

Altri timbri presenti in Zona 4

CICERIA punti 10

Altri timbri presenti in Zona 5

CAPODISTRIANO punti 5

Altri timbri presenti in Zona 6

ISTRIA punti 10

Altri timbri presenti in Zona 7

MONTE MAGGIORE Ð CALDIERA Ð PENISOLA DI ALBONA punti 12

MANCA POCHISSIMO…

Per spezzare l’attesa della prossima avventura de 'Le Vie del Carso' pubblichiamo uno scritto di emozioni dell’Ultra-Lara

Le Vie di San Francesco

Finalmente sono riuscita a chiudere una ultra con le mie forze e ora posso dirlo, son felice: la VSF "Le Vie di San Francesco", 130 km e 5000 metri di dislivello positivo, gara appartenente ai Campionati Italiani IUTA 2013 (e 4 punti per la UTMB). Partenza di 100 trailers sabato mattina alle 7 da Attigliano. Non conoscevo l'Umbria e questo trail mi ha fatto scoprire un pezzo di terra magica che mi ha stregato! Percorso vario, a tratti tecnico a tratti morbido...sali scendi collinari su carrarecce e sentieri, attraverso boschi, uliveti... terreno di tufo reso fangoso dalla pioggia battente nelle prime ore, guadi da attraversare… il mio terreno carsico...le mucche... un monte ricordava pure il "nostro" Monte Maggiore (monte della Croazia con sguardo sul Quarnero ) e lì con la luce radente del tramonto mi son sentita a casa. ...favolosi i ristori in paesini caratteristici di pietra arroccati sulle colline... Ho camminato-corso su un percorso non proprio mio... per circa 90 km con sorpresa mi sono ritrovata ad essere seconda donna! Poi mi sono ascoltata e ho dormito 1 ora o forse più... ho trovato un sacco di iuta e ho scoperto che è un ottima coperta... pensavo di non riprendere, invece il mio corpo mi ha ripagato della sosta e mi ha permesso di terminare la gara in forma... Ho camminato per i restanti km a passo spedito sotto un cielo stellato e la luna... poi la nebbia, il canto dei galli, degli usignoli (ma erano proprio loro?!), il latrato dei cani in lontananza, il profumo del sottobosco, l'odore del fango hanno creato ulteriore varietà al percorso notturno. Simpatica la compagnia di Emanuele, gran camminatore instancabile. E alle luci dell'alba di domenica sono arrivata (24 ore e qualcosa... dimentico sempre di guardare l'orologio e di stopparlo!)... medaglia di legno e pure premiata con una semplice e bella scultura in legno raffigurante Orvieto e il suo Duomo! Aggiungerei che eravamo in due a portar "bandiera triestina" in territorio umbro: io ed Enrico Viola che, dopo aver vinto i Magredi (160 km) la settimana prima, qui è arrivato secondo Organizzazione ottima, persone splendide, sorridenti solari e calorose lungo il percorso e ai ristori! Prox anno prevista la 100miglia con arrivo ad Orvieto, città favolosa! Grazie Umbria, terra da sogno!…

Lara Cicutin

ASPETTANDO LA PROSSIMA SFIDA!!!


Mentre ci si sta avvicinando sempre più alla presentazione della nuova avventura invernale, l'amico Roberto Giacomini scalda l'attesa con queste sue riflessioni africane.

I Colori dell’ Atlante

Dopo le notti stellate con la mezzaluna ed il canto del muezzin, sono salito sopra un oceano di nuvole bianche, ho attraversato i rossi villaggi berberi in verdi valli incassate nei canyon grigi, ho corso sul greto viola di un torrente azzurro …

Giunto in una valletta coi bianchi cavalli che galoppavano ai bordi di un ruscello, ho affrontato quota 3600 in mezzo al vento che soffiava gelido, sono sceso a precipizio nel buio di un sentiero sassoso, attraversato la Chamonix dell’Atlante nel cuore della notte per poi finalmente, dopo uno splendido sentiero nei boschi di ginepro, vedere le bandiere che garrivano al vento, qualche incitamento in francese, la corsa in discesa verso il traguardo …

I FATTI
Sono andato a fare l’Ultra Trail dell’Atlante Toubkal (UTAT), 105 km (ma erano di più, forse 115 km), 6500 m dislivello, quota di partenza (Oukaimeden) 2500 m. quota massima 3600, quota minima 1500, nr. 3 ristori solidi + 2 liquidi (+ 1 punto vendita coke dei ragazzini berberi su una cima …), vari punti di soccorso (essenziali), atmosfera unica, sembrava di essere in Mongolia, Turkestan, Siberia …
ho tirato un po’ troppo nelle prime salite (30 km) e poi ho pagato … non ho mangiato a sufficienza all’inizio, ma poi ho recuperato …, mi si è spenta la bellissima frontale di Sabrina, ed ho dovuto usare il lumicino di riserva …
nella notte ho perso la strada due volte, ma poi l’ho ritrovata … a 3600 m (erano le 24:00) mi si sono appannati gli occhiali ( e non potevo farci nulla …) sono caduto più volte in discesa (come tutti …) ma è stato tutto molto, molto bello, sono contento !
sono arrivato 96° su 170 circa iscritti, 148 arrivati, in 28h 30’, il primo (un francese) è arrivato in 12h 50’ … Poi sono sceso a Marrakech (ma questa è un’altra storia …)

Roberto

Ultimi due giorni di scuola al Grego

Ore 5.50 e sono nell’atrio della stazione centrale. La sveglia stamattina ha suonato molto presto, lo zaino pronto aspettava impaziente, una sistemata veloce ed ero nel chiaro dell’alba. Due professori ,due zaini, uno scooter e si arriva a destinazione. Ci sono già tanti, tutti con un sonno eccitato sulla faccina. I genitori si tengono alla larga, timorosi quasi di invadere quell’atmosfera di timido complotto formatasi quasi immediatamente. Sono tutti con gli zaini, meno male, anche se talvolta un po’ troppo pancioni. L’abbigliamento, in generale, è pure da gita, quasi da montagna. Qualcuno è impeccabile, si vede che conosce già lo stile montanaro…. Saliamo nello scompartimento scortati da sguardi preoccupati che inviano le ultime raccomandazioni a chi sembra quasi non accorgersene più. 6.05, il regionale per Carnia si muove lentamente dalla stazione, accompagnato da tante mani alzate per gli ultimi, oramai inutili saluti. Siamo quasi solo noi per un bel pezzo in questo treno di pendolari che appena dopo Cervignagno inizia a riempirsi soprattutto di studenti: Udine e Gemona le mete più gettonate. Venzone è davanti a noi, con il suo centro ancora segnato da tristi ricordi tettonici. Il cambio a Carnia per salire sul pullman delle ferrovie e iniziare a spingerci nel cuore delle montagne. La profonda val del Ferro e la val Canale si schiudono pian pianino davanti a noi. Le prime vere cime iniziano ad avvicinarsi, la val Bruna ci accoglie con un tiepido sole dopo tanti giorni di pioggia. L’autista della Saf è pronto, tutto per noi, 10 minuti e siamo in testa alla Saisera. Il buongiorno ci viene dato dai fratelli Nabois, il piccolo e il grande e soprattutto dalla regina della vallata, la nord del Jof del Montasio che si impone ancora molto bianca, nonostante giugno sia già arrivato, sopra la sua testata. I ragazzi sono frizzanti, come l’aria che ci circonda, felici di essere arrivati in questo luogo, per una gita scolastica che portasse in sé gli ultimi due giorni di scuola. Mollare le ancore dal porto di Altura, dove tutti gli altri compagni erano nelle classi ad aspettare l’ultimo campanello, è stato motivo di euforia. Una gita voluta con i denti da tutti, io per prima, che ho combattuto avversità di ogni genere per riuscire a trovarmi qua con loro. Con me un collega diverso da quello che doveva  esserci, ma non importa; non c’è Paolo, la nostra usuale guida escursionistica del CaiSag di Trieste, fermato da acciacchi di salute, ma non importa. L’importante è esserci e con il sole! Dopo sosta merenda e prima ricognizione del luogo con cartina alla mano, si parte, si inizia a salire: 17 ragazzi in rigorosa fila indiana, dapprima dietro al  mio passo e poi guidati a turno da uno di loro che doveva orientarsi leggendo in loco i segni orientativi. Alcuni hanno pure sbagliato traccia, ma è stato un bene, perché sbagliando si impara e poi con questo trucchetto siamo arrivati nella piana del rifugio fratelli Grego senza quasi accorgersene. E quasi puntuali con il tempo indicato dai cartelli Cai. La gioia dei ragazzi è vera, immediata quando, provati dalla salita, hanno visto sbucare il tetto rosso del rifugio: vuole dire fine della fatica. Il tempo ci assiste ancora per un po’ ma è instabile e quindi come è tipico in montagna, al pomeriggio arriva pure un bell’acquazzone. Dopo l’acqua c’è tempo per una ricognizione della zona, del laghetto e della sella di Sompdogna, tante foto e tante grida, sorrisi e scherzi. Solo un neo: Ester sta male, ma non vuol mollare. Chiusa nella sua giacca, berretto in testa ci segue assente e col triste presagio di ciò che sarà di lei nelle prossime ore.  E infatti al rientro è bianca, piena di brividi, da quasi 39 di febbre. Quindi un bel te, e subito a letto. Gli altri cenano e poi ancora, con le ultime luci del giorno sulle pareti rocciose davanti a noi, con un bel evidenziatore colorato, ripresa pratica, sulle fotocopie della cartina geografica del luogo che ognuno aveva con sé, di quanto visto oggi. Un salame al cioccolato by prof da suddividersi e una candela sulla quale abbiamo soffiato tutti per spegnere definitivamente il primo anno di scuola media danno un tocco dolce alla serata. Ed ecco finalmente il cielo notturno, meno stellato da quello che si sperava, ma sufficientemente luminoso per trovare le maggiori costellazioni al canto delle canzoni di Riki Malva cantate a squarciagola da Seba. Il santuario del Lussari emana sensazioni di pace e sono queste che accompagnano probabilmente il sonno profondo dei ragazzi e del prof. Fabio in un camerone e della ragazze e della prof Nadia nel sottotetto.
L’alba, ancora una volta, ma ora sono circondata dai monti. Sento pulsare vivo il tempo imprigionato in queste calcaree pareti rocciose, testimoni impassibili della lunga e tormentosa storia degli uomini… trincee, fortificazioni, fortini simboli di guerre, di morte, di inverni impossibili… e sarà proprio questa la meta della nostra giornata, il Jof di Sompdogna, roccaforte militare di inizio Novecento. Alleggeriti negli zaini, i ragazzi partono dal rifugio a piede leggero, pieni di aspettative, Ester purtroppo è rimasta ad aspettarci in rifugio. Il sentiero 610 sarà il nostro compagno di ascensione. All’inizio si presenta burbero, ripido da togliere il fiato anche a  questi chiacchieroni indefessi…  io in testa a battere il ritmo di salita, Fabio in coda a sorreggere i più lenti. Man mano che saliamo la vegetazione cambia, la vista si apre ma non tanto da far scoprire la sorpresa finale. Tratti di sentieri sono ancora innevati, bisogna stare attenti, e i ragazzi sono iperattenti, ascoltano senza indugio quanto viene loro insegnato e detto. Come ieri, nei tratti più difficili il primo aiuta il secondo, il secondo il terzo e via andare. Lentamente siamo quasi in cima e come ogni grande impresa che si rispetti ecco il premio finale: nel suo massimo splendore si apre davanti i loro occhi la nord del Montasio, proprio quella che ieri, a fondovalle sembrava una semplice paretina. Ho cercato di prepararli, di anticipare loro la bellezza di quello che avrebbero avuto davanti agli occhi ma non occorrono parole, basta guardare i loro volti, persi, estasiati, i loro occhietti lucidi di emozione sono un chiaro segnale che questo gita scolastica ha avuto il massimo dei successi…”Prof, che bello!” “Che meraviglia!” “Che spettacolo!”. Chi non è mai stato in montagna se ne sta zitto, non riesce quasi a parlare… intime vibrazioni profonde, che preferisce tenere tutte per sé per poi eventualmente lasciarle trapelare a tempo debito, nella quantità voluta. Al bivacco Koflach lasciamo gli zaini, prendiamo il pranzo a sacco e saliamo l’ultimo pezzo con il cuore che batte forte. Il cocuzzolo verde di cima è un terrazzo panoramico a 360°: la Dogna e la Saisera sembrano due veli asimmetrici di uno stesso vestito che si annodano sulla croce di vetta. Già da ieri meravigliosi fiori bluette ci accompagnano lungo il nostro cammino però oggi nei prati di cima ci salutano fantastiche genziane dal blu intenso, rigorosamente lasciate al loro posto, ma immortalate a ricordo da tanti scatti diversi. Il tempo non è più completamente sereno, anzi pian piano si fa sempre più nuovoloso quindi  è meglio sbrigarci a rientrare, anche perché in discesa c’è bisogno di maggior attenzione.  Ci sono alcuni che improvvisamente soffrono di vertigini e quindi è d’obbligo ancorarli tra me e la parete. Ora il primo è Fabio e in coda sono io. Con il solito metodo di aiuto reciproco, riusciamo a superare il pezzo più difficile e quando mi sento già più distesa grida di gioia mi investono: i primi hanno superato le macchie di neve scivolandoci sopra e così via via gli altri fino ad arrivare a Fabio che li aiuta a rientrare in sicura. Che strano, eppure nessuno è stato male, anzi tutti han dimenticato i loro affanni e sono arrivati alla grande al laghetto, senza problemi, né fatica. Che bella, questa gita, che soddisfazioni, credo il modo migliore, per toccare con mano quanto studiato, per salutare un anno di lavoro e dare il benvenuto alle vacanze, per crescere, per diventare ancora più amici, per imparare a rispettare e ad amare per davvero madre natura. E sì che menti illuminate vorrebbero abolire definitivamente la geografia dalle scuole ovvero… tutto questo!










Foto Vincitrici - 100 giorni a Bottazzo

Riportiamo le foto vincitrici del concorso '100 scatti a Bottazzo', mentre nella pagina decicata (2012 - 100 giorni a Bottazzo) troverete la classifica finale, tutte le foto del concorso ed anche i pensieri bottazzari!!!!!

1° CLASSIFICATA ELABORATE - mauro.travan: antiche vie nuove vite
1° CLASSIFICATA ORIGINALI - .marina.postogna: tormento ed estasi

link pagina dedicata ai 100 giorni di Bottazzo
http://leviedelcarso.blogspot.it/p/2012-100-giorni-bottazzo.html



Classifica Finale Trittico (Carso-Kokos-Bottazzo)


1       ALESSANDRO MAHNICH    573
2       NADIA MILIEVICH     411
3       FABIO FABRIS ALCE 379
4       GIORGIO UDOVICI JURE      293
5       MASSIMO CRISIANI  144
6       ROBERTO GIACOMINI         144
7       IGOR STOSSI   143
8       LENA MACHNICH     140
9       STEFANO PASSADOR           126
10     ROBERTO FURLAN    125
11     MARINO RUZZIER     113
12     IGOR CEJ RUSEVEC   113
13     MARCO BOCCIAI      110
14     NORMA TASCHIERI  109
15     LAURA MAIZAN         109
16     DARIO BRACCO         104
17     LARA CICUTIN           90
18     DAVIDE CORTELLINO KORTEL     84
19     MAURO SANTONI GEKO     83
20     LORETA LUCHESI      73
21     NINA FABRIS  49

Asparago... ci sei?


Nell'euforico ricordo della scorsa edizione, anche quest'anno abbiamo chiamato a raccolta gli amici più vicini per una fritaiada enorme sul nostro primo compagno d'avventura, il monte Carso. La seconda edizione della sparasorun è nata, come sempre, con il brivido ovvero con la paura della pioggia e del tempo freddo e incerto, ma i coraggiosi vengono premiati quasi sempre e così sabato 13 pomeriggio ci siamo dati appuntamento a Bagnoli per l'oramai consueto ritrovo più che sportivo godereccio. Modalità di iscrizione uguali a quelle dello scorso anno, 2 uova a testa, ma la novità è stata nel tempo e nelle modalità di raccolta di questo legnoso e amarognolo  stecchetto da portar su in cima: vista la ridotta crescita a causa delle condizioni meteo fino a pochi giorni fa, il percorso sempre libero era da concludersi in un'ora dalla partenza con il massimo possibile di nuovi germogli da contarsi poi in cima...grande interrogativo: cosa mangeremo, frittata verde o frittata al formaggio e salame? Il dubbio è stato presto svelato: 1400 asparagi pronti da essere spezzati e cucinati nelle solite farsore da campo assieme a  unmodesto numero di circa 100 uova, perchè, per "paura che manchi", diversi sono arrivati con più di due uova per un totale di 25 persone . Il tempo? Una meraviglia, non si poteva sperare di meglio... e il gioco è fatto! per la cronaca il trofeo verde quest'anno se lo è aggiudicato Lena, con 143 pezzi, formidabile nonna del gruppo, vitale e splendida nel suo immancabile sorriso... e adesso si prepara la festa per venerdi, dove si terranno le premiazioni per la 100 giorni a Bottazzo! Per chi ancora non lo sapesse casa parrocchiale di Bagnoli, ore 19, servizio di Ogun Porta Qualcossa con relativa classifica e premio per il miglior piatto!

Ps: nella foto parte degli ultimi reduci che sono scesi con la luce del tramonto... romanticoni


Finalmente, dopo un lungo lavoro di selezione e controllo, possiamo pubblicare la classifica finale dei 100 giorni a Bottazzo per tutti quelli che sono arrivati a firmare il nostro libro almeno 20 volte. Avete tre giorni di tempo per eventuali reclami poi sarà definitiva!!!

100 marina postogna
100 nadia milievich
100 alessandro mahnich
100 andrea pozzer
100 fulvio de muja
100 lucio maraldo
99 elisabetta gregori
99 luciano comelli
91 jure
89 evgen hervat
82 michela taverna
81 andrea comari
75 fabio fabris alce
75 roberto giacomini
74 paola cardinale
68 marco kralj
66 stefano tonegutti
66 massimo crisiani
65 mauro travan
62 dario bracco
62 gianna visintin
55 lena mahnich
53 marino ruzzier
52 renato sancin
50 ines puzzer
50 norma taschieri
47 ariella vido
42 laura sgambati
41 luciano milievich
40 camoscio del carso
40 paolo baxa
40 stellia mauri
38 laura maizan
36 bobo vittori
36 fulvio strain
36 gabriele torrisi
36 roberto furlan
35 topo giandon
33 alberto biagi
33 rita mottadelli
31 igor stossi
30 artico
30 paolo marotta
30 susi furlani
28 andrea passerini
27 claudio sterpin
27 giuliana suplina
27 igor maclaine
26 giulio furlan
25 marco bocciai
25 mario del conte
25 massimo ferretti
25 paolo catalanotti
23 marco bertoli
22 agnese travan
22 nina fabris
22 lara cicutin
22 emanuela kobec
22 giulio de bortoli
22 poldo
22 francesco sotgiu
21 elena cattaruzza
21 geko
21 marina marchio
21 stefano passador
21 stefano ban
21 giovanni beatrice
20 kortel
20 cinzia de chiara
20 gabriella peraino
20 aurelio gaiotti
20 igor cej
20 katja giovenali
20 loretta luchesi
20 marco zarotti
20 slicka sabrina

lavori in corso!!!!

Eccoci!!!! Si sta lavorando alle classifiche finali!!!! grazie Lena e Sandro, siete stati davvero ottime spalle!!! a tra poco la magica lista d'arrivo! Ancora un po' di pazienza!...

Epilogo


Com'è diverso l'animo umano! C'è chi venderebbe anche la madre per mettersi in mostra, per salire sul carro dei vincitori e sventolare una bandiera che non gli appartiene e chi, all'estremo opposto, se ne sta in disparte e parla solo quando viene il momento... e questo è il nostro caro amico Luciano, che puntuale, immancabile arriva con un suo intervento per mettere in luce qualcosa che si esprime in modo personale, intimo, dimesso ma non per questo non importante, anzi... Pubblichiamo con gran piacere, come sempre quanto ci comunica...
grazie Luciano, sei una pedina fondamentale del nostro essere...

BOTTAZZO, 20 MARZO 2013

Cari amici centogiornisti,

domani è il 21 marzo, il primo giorno di primavera e l’ultimo, il centesimo di questa bellissima rincorsa iniziata il 12 del 12 del 2012 alle ore 12. Il Librone parla chiaro del successo che ha avuto questa 3^ follia degli incommensurabili amici de Le Vie del Carso, basta leggerne i numeri e sfogliare i dati sulle pagine ogni giorno più umide, per il tanto sudore lasciatovi ma anche per le intemperie che hanno contraddistinto questi giorni scanditi per lo più da pioggia, vento e neve; il sole si è ricordato solo ogni tanto che anche lui è parte della vita di questo nostro piccolo universo. Di sudore ne è rimasto tanto anche lungo i sentieri per e da Bottazzo, soprattutto quelli in salita, sulle cui balze sono rimaste impresse anche le emozioni più forti e vive.
La maggior parte di presenze le ho fatte al buio riscoprendo un mondo, quello notturno, e soprattutto un modo di vivere la natura che si cela, ormai sopito da decenni, da quando bambino avevo cominciato ad avere paura del buio ovvero dei misteri che avrebbe potuto contenere. Fantasia, soltanto atavica fantasia che mano a mano gli occhi di queste notti cercavano di riprendersi, io invece scoprivo la realtà di un silenzio fatto soltanto di piccoli, fuggevoli rumori e di piccoli, impercettibili bagliori.
Ma tutte le sensazioni, le impressioni, le emozioni vissute e provate in questo periodo le ho riportate su un diario moooolto personale che appena riuscirò ad attivare il mio blog vedrete pubblicato assieme a qualche significativa foto, così se avrete piacere di riprovare qualche sensazione che mi auguro abbiate anche voi provato in questi giorni potrete dare un’occhiata.
Oggi è il 99° giorno utile della “ sfida “, per me e per altri sei compagni di “ fuga “. Tranquilli, so che di sfida non si è trattato ma di fuga sicuramente sì ed è bello pensare ad un’evasione totale dalla oppressione quotidiana; non vi dico quante volte, approssimatomi  all’inizio del cammino, il mio grido d’entusiasmo si è levato alto in cielo e il largo sorriso si è trasformato in lacrima emotiva.
La mia compagna più fedele è stata Perla, la cagnetta che per 65 volte ha annusato in lungo e in largo tutti gli odori della Valle e dintorni, a lei che non so se potrà mai comprendere il significato di tutto ciò ho riservato e riserverò tutte le coccole di questo mondo. Che dire della mia compagna di vita che volente o nolente, ( propendo più per la prima ipotesi ) è venuta, con me ma anche senza di me, per 50 volte a Bottazzo. Il mio è stato un intimo piacere, forse non del tutto manifestamente espresso, ma i 100 giorni di Bottazzo hanno fatto bene anche all’amore.
Domani è il 21 marzo, il primo giorno di primavera e l’ultimo, il centesimo di questa bellissima rincorsa iniziata il 12 del 12 del 2012 alle ore 12, ebbene, il mio centesimo giorno l’ho consumato oggi. La 99^ firma per me vale 100 ! Mi fermo qui.
Sin dal primo giorno mi sono detto che stavolta, a meno di accidenti vari ( come per il M.Carso e il Cocusso ), avrei fatto tutti i 100 giorni. Ma un po’ alla volta, scandendo i giorni e le notti, si è fatta strada in me la consapevolezza di questa mia decisione: mi sarei fermato al 99° giorno. Mia moglie mi ha detto subito “ te son tuto mona “, mia figlia, scuotendo il capo mi ha dismostrato la sua perplessità, mio figlio, al contrario, ha esclamato “ grande! “. A quale delle tre reazione dare ragione o torto, forse a nessuna delle tre perché l’unica realtà che conta è l’idea personale che mi sono fatto per decidere di rinunciare alla 100 ^ firma.
Se uno non ha problemi fisici e di salute, se uno ha tempo a disposizione ( leggi è in pensione ), se uno non lo ha ma lo trova rinunciando a fare altre cose ( leggi come il sottoscritto ), se uno trova di che condividere l’idea con degli amici, se uno è appassionato di natura in generale e dell’ambiente alpino in particolare, se uno, come già detto, sente il bisogno di evadere dallo stress di ogni giorno, se uno ha un minimo di volontà, se uno ha tutte queste possibilità non farà fatica ad andare per 100 giorni consecutivamente fino a Bottazzo; potrà andarci anche 200 volte o anche di più, basta che ne abbia semplicemente voglia.
Da quasi 40 anni vado in montagna e sono salito su diverse cime, perché l’idea principale di chi va in montagna è quella di …conquistare assolutamente una vetta e non semplicemente il godersi la montagna standoci, in un bosco, sulla riva di un ruscello, sdraiato su un prato a primavera, beandosi delle suggestioni di un ambiente innevato. No! Bisogna salire la vetta del monte costi quel che costi. L’Everest insegna, dove già sulla via normale hanno trovato la fine tanti alpinisti che proprio per quel “ costi quel che costi “ non hanno né voluto né saputo rinuciare. In quasi 40 anni di montagna tante volte ho preferito rinunciare alla conquista di una vetta per riconquistare il diritto a tentarne la scalata la volta successiva. Ma quanto mi è stata di peso quella rinuncia? Assolutamente niente perché ero preparato anche a quella eventualità. Quanto mi sarà di peso la mancata centesima presenza a Bottazzo ? Niente,  perché “… se uno ha tutte queste possibilità non farà fatica ad andare per 100 giorni consecutivamente fino a Bottazzo; potrà andarci anche 200 volte o anche di più, basta che ne abbia semplicemente voglia. “ ; ma avrà la forza di rinunciare a un passo dalla…vetta ? Bottazzo, come la montagna rimane al suo posto, sono io che mi sposto a mio piacimento, che decido di morire a 1 metro dalla cima o di andarci in altra occasione, quando mi sarà concesso. Ogni giorno la vita ci riserva delle rinunce più o meno accettate, un amore impossibile, un acquisto importante, una promozione facile, un viaggio straordinario, un lavoro che, ahimè, viene a mancare; ma quanto siamo disposti a mettere sul piatto pur di non perdere l’oggetto del desiderio ancorchè di necessità? La nostra vita? Chissà, forse anche sì. Allora è meglio tenere da parte una cartuccia, la centesima, da “ sparare “ in altra occasione, potrei averne maggior bisogno.
Amici, vado a concludere ringraziandovi tutti della splendida compagnia, è stato un viaggio stupendo.

Un caloroso abbraccio
LUCIANO COMELLI
C.A.I.-S.A.G. MUGGIA

P.S. : Venerdì 22 marzo, di mattina, sarò a Bottazzo per prendere un aperitivo, se qualcuno
          ha piacere di farmi compagnia ci vediamo intorno alle 11.00


Eccoli!!! Questa xe una parte dei mati che el 21 marzo ga stroncà la timida primavera, manco nata, con canti furiosi e miscredenti e soprattutto con l'inno dell'associazion Pis'cianzi Grobanski... ah ste Vie del Carso, cossa le combina!!!!

"Arivo"

Mentre il  film scorre, le battute sagaci mordono, i flash back iniziano ad avvicendarsi... i ricordi ritornano... oggi è il 25, il palcoscenico è oramai spazzato e quasi riordinato, si iniziano i preparativi per l'ultima scena, il granfinale... Il 12 dicembre 2012 è oramai lontano, il tempo è volato in banchi di neve, fiumi d'acqua, nuvole acquose avvolgenti,... c'è stato tempo per il sole, per giornate di luce, per incontri nuovi, per intimi, solitari silenzi, per risonanti e grasse risate di gruppo... la luna piena e le zipke hanno alimentato la luce interiore a volte timida e sfocata... si arrivava scarichi ma la Valle non tradiva mai, ti faceva ritornare sereno, carico, a volte anche felice... 100 giorni, 100 emozioni diverse, una per ogni firma, una firma ripartita per giorni e giorni... goccia, dopo goccia il tempo ci ha portati alla fine, a una scritta finale su uno straccio bianco appeso fuori dalla trattoria che ci ha fatto da base..."Arivo"... eccoci! ci siamo, il finale strappa sempre qualche lacrima salata, meglio lasciare una comitiva festante, un misto di anime diverse, mai pensato prima, una sprizzante voglia di essere assieme e divertirsi... La sfida ha portato sei bottazzari più uno in meta, sei persone che hanno tenuto duro alle avversità di ogni giorno, però questi sei non sono molto diversi da chi conta 99, 90, 80, 50, 40, 20, termine ultimo per entrare in classifica, ma anche di meno, perchè l'importante era provarci, mettere in moto il proprio corpo e andare, assaporare almeno una volta il piacere di camminare per una natura semplicemente unica dove passo, dopo passo ti puoi spogliare dei pesi che il quotidiano ti appioppa senza permesso. E' stato un onore condividere, convivere con una moltitudine arrivata a 4467 firme, un'emozione vissuta nella massima libertà di movimento. Ringraziare tutti è un rituale d'obbligo, da sfumature anche un po' retoriche se si vuole ma doverose, perchè solo così si è riusciti a creare qualcosa di unico, impresso pure in tantissimi scatti dai connotati magicamente sfumati dove tu sei una parte di un tutto che si chiama 100 giorni a Bottazzo! (la Pres!)

NB: mega festa finale per i partecipanti a questa sfida venerdì 19 aprile 2013, ore 19 presso la sala del circolo sloveno di Bagnoli vicina al monumento sulla strada principale... vigerà l'OPQ (ognun porta qualcosa), preparate manicaretti gustosi e accattivanti e sarete premiati ma soprattutto intervenite con la stessa gioia e passione che avete dimostrato in questi meravigliosi giorni.





Primavera è alle porte, ci siamo quasi... e come ogni anno eccoci davanti a un gruppo di piccoli scatenati, che impazienti ed esuberanti, vogliono pedalare... E che giornata! Uno squarcio di sereno dopo tanta acqua, una giornata meravigliosa, freddina ma luminosa. Io e Fabio, la prof. Beatrice con Lorenzo e il prof. Fabio ci siamo divisi il plotone composto nettamente da due parti: i pratici e i meno pratici. Solito rituale: selle da controllare, catene saltate, marce ufo per pendenze lievi... ma si va, e le gambe iniziano a girare, eccome! Ma qualcuno fatica, anzi, più di qualcuna ma si arriva al casello Modugno e poi a Draga... due gruppi, uno su sentierino, uno per strada... foto di gruppo in vedetta s. Lorenzo e poi giù, in volata verso la ciclabile e di nuovo sulla strada del ritorno...meraviglioso contatto con i giovani, il piacere di fare un'opera di volontariato  che porta i cuccioli in natura attraverso lo sport e il divertimento...alla prossima, ragazzi!

Classifica 80 giorni 1/03/2013



80        ANDREA POZZER

80        MARINA POSTOGNA

80        ALESSANDRO MAHNICH

80        FULVIO DE MUJA

80        LUCIANO COMELLI

80        LUCIO MARALDO

80        NADIA MILIEVICH
79        ELISABETTA GREGORI
75        JURE
75        ANDREA COMARI
70        HERVAT EUGEN
69        MASSIMO CRISIANI
67        FABIO ALCE FABRIS
66        MICHELA TAVERNA
62        MAURO TRAVAN
61        ROBERTO GIACOMINI
55        PAOLA CARDINALE
51        DARIO BRACCO
50        STEFANO TONEGUTTI
49        MARCO KRALJ
49        LENA MAHNICH
49        STEFANO GREGORI
47        GIANNA VISINTIN
44        INES PUZZER
44        ANDREA COVA
44        LUCA LATIN
42        RENATO SANCIN
40        STELLIA MAURI
38        MARINO RUZZIER
38        ARIELLA VIDO
36        PAOLO BAXA
36        NORMA TASCHIERI
35        LUCIANO MILIEVICH
33        CAMOSCIO DEL CARSO
32        LAURA MAIZAN
31        LAURA SGAMBATI
30        RITA MOTTADELLI
30        PAOLO MAROTTA
29        IGOR STOSSI
28        ALBERTO BIAGI
28        GABRIELE TORRISI
27        FULVIO STRAIN
26        BOBO VITTORI
26        ROBERTO FURLAN
25        STEFANO ARTICO
24        FABIO TOPO GIANDON
24        MARCO BOCCIAI
24        SUSY FURLANI
23        MARCO BERTOLI
23        CLAUDIO STERPIN
22        FRANCESCO SOTGIU
22        MARCO BERTOLI
21        PAOLO CATALANUTTI
21        MARIO DEL CONTE
21        MASSIMO FERRETTI
21        GIULIANA SUPLINA
20        GIULIO FURLAN
20        AGNESE TRAVAN
20        MARCO ZAROTTI

Non so quante volte...

Non so quante volte mi sono detta: "oggi no!, oggi non ho voglia"... La mia vita e' continuata normalmente o almeno così credevo..." oggi ho un mare di cose da fare e non ce la faccio ad infilare anche la Valle..." scuse, solo propositi... Passate le dovute ore dietro a una cattedra sempre più grigia e muta, mi ritrovo in strada con uno strano sentore, una tentazione che cerco di ignorare andando a fare velocemente la spesa..." perché poi mi affretto per comperare pane, latte e altri viveri pur necessari?" mi accorgo che tutto prende un ritmo accelerato, una danza sinuosa con il passaggio in posta e l'appuntamento al bancomat. Guido verso un'unica direzione, l'est e' un sottile richiamo che inconsciamente mi porta a Mocco, meta delle mie partenze quando il tempo e' corto... Ma allora, come mai sono qua? Ascoltando la radio mi sono lasciata andare, la mia mente si e' persa nei meandri della musica e la mia Dacia ha fatto il resto... Forza Nadia, le scarpe da corsa fremono li nella borsa, il tempo corre, fra nemmeno un'ora Ninetta ti aspetta fuori da scuola e se non arrivi puntuale la maestra ti impala... Ok, vado, mi cambio velocemente e vado... Per fortuna ho tutto pronto in macchina... Gomma da masticare in bocca, un klik dietro alle spalle e vado... In ritardo mi ricordo di guardare l'orologio, come sempre... E chi se ne importa, come sempre... Ma non sono tranquilla, devo andare con ritmo e i miei piedi si avviano sempre piu' veloci...difficile camminare, devo correre, espiare quasi nella velocità la parentesi di aria fresca che il mio corpo ha voluto per me nel caotico ritmo della mia giornata...un libro, una firma, un'altra di una serie sempre più lunga finora ininterrotta... La salita taglia gambe e'  l'espiazione, inversamente proporzionale al tuo fiato...la ferrovia ti rida' ossigeno. L'orologio una spada di Adamocle... Vai, allora, lasciati andare, pesta il sedime come lo faceva lei, l'elegante signora, vestita di nero, che ancora fuma nei ricordi impressi nei sassi... Gli occhi si emozionano nel vento generato dagli arti scatenati... Un crescendo felice di pace e piacere, di sudore e calore interrotto brutalmente da un  klik... Il motore si accende, dieci minuti e il sorriso splendente di Nina, dietro al vetro del portone della scuola, e' la soddisfazione profonda di aver vinto la mia sfida quotidiana con una semplice firma... un salvavita lungo 100 giorni di nome Bottazzo....

carnevale a... Bottazzo




E allora, dove si va sabato di carnevale? I grandi ritrovi più o meno danzanti stanno diventando luoghi non adatti a noi anime libere e parzialmente selvatiche, non più giovanissime e quindi bisogna trovare qualcosa che ci permetta di passare un paio d'ore in felice compagnia, senza stress, liberi di essere noi stessi... La magica coppia Sandrino seduto e Crostoly Jane sono di voglia, chiedono un ritrovo a Bottazzo, sono disponibili a friggere crostoli fin dal mattino... un post veloce sulla nostra pagina fb, con assoluta libertà di consumazione, di vestito ma non di voglia di esserci che si richiede almeno a buon livello. La serata parte alla grande, si uniscono i tavoli per formare un grande quadrato dove tutti possano essere vicini, fossimo a Camelot saremmo stati tutti attorno al tavolo questa volta rotondo per ricoprire lo stesso ruolo di uno spettacolo senza prime donne... Il tenore sale, il divertimento pure, fuori un leggero pulviscolo iniziale si è trasformato in una grassa danza bianca che avvolge di dolcezza questa famigliare serata, partita con un gran rebus: verrà qualcuno? A tanti è piaciuto il post ma nessuno ha scritto la sua adesione... ma siamo franchi da impegni ufficiali con la gestrice dell'osteria, quindi bene, possiamo partire... e invece.. con gran sorpresa la tavola conta 20 cavallieri che esprimono se stessi in battute e canti da trasformare il locale in una sala da musikbar umano... alla fine si lascia il locale con qualche amaro in bocca extemporaneo, piovutoci improvviso dal cielo ma le foto scattate non si possono cancellare, rimangono fedeli testimonianze di una serata diversa, speciale vissuta nel bunigolo del mondo, Bottazzo!

Classifica 50 giorni 30/01/2013

50 Andrea Pozzer
     Luciano Comelli
     Marina Postogna
     Lucio Maraldo
     Alce
     Nadia Milievich
     Fulvio de Muja
     Alessandro Mahnich

49 Andrea Comari
     Elisabetta Gregori
48 Jure
45 Mauro Travan

41 Eugen Hervat
39 Michela Taverna
38 Roberto Giacomini
36 Massimo Crisiani
34 Stellia Mauri
     Dario Bracco
33 Paola Cardinale
32  Stefano Tonegutti
28 Renato Sancin
     Lena Mahnich
27 Gianna Visintin
     Marco Kralj
     Ines Puzzer
25 Andrea Passerini
     Alessia Vido
24 Igor Stossi
     Laura Maizan
23 Luciano Milievich
22 Rita Mottadelli
     Roby Furlan
21 Camoscio del Carso
     Stefano Artico
     Paolo Baxa
     Laura Sgambati
20  Norma Taschieri
      Marino Ruzzier
      Paolo Marotta
In caso di rettifica nomi ed eventuali contestazioni scrivere a bigalce@iol.it

Classifica relativa al 30° giorno 10/01/13

30 LUCIANO COMELLI
30 POZZER ANDREA
30 FULVIO DE MUJA
30 LUCIO MARALDO
30 ALESSANDRO MAHNICH
30 MARINA POSTOGNA
30 NADIA MILIEVICH
30 ALCE
29 ANDREA COMARI
29 ELISABETTA GREGORI
28 JURE
27 HERVAT EUGEN
25 MAURO TRAVAN
24 IGOR STOSSI
23 MICHELA TAVERNA
22 STELLIA MAURI
22 JACK GIACOMINI

17 PERSONAGGI IN CLASSIFICA
PROSSIMA CLASSIFICA: al 50esimo giorno

Regolamento concorso fotografico "100 giorni a Bottazzo".



1) Il concorso fotografico  è riservato a tutti coloro che avranno posto almeno una firma sul libro delle presenze  a Bottazzo dal 12.12.2012 al 21.03.2013 nell’ambito della manifestazione “100 giorni a Bottazzo”. Il concorso si sviluppa su 2 sezioni:
a)  foto originali
b)  foto elaborate
Nella sezione “foto originali” è ammesso un impercettibile fotoritocco così come  la regolazione del colore; in entrambe le sezioni non sono ammesse foto con firme, filigrane o contrassegni  visibili nell’immagine o immagini ritenute offensive, secondo la sensibilità e l’insindacabile giudizio della giuria; 

2) Ogni autore potrà presentare con il limite massimo di n° 2 foto originali e n° 1 foto elaborata, che  dovranno essere presentate in formato jpg. Sono ammesse sia foto in bianco e nero che a colori dalle dimensioni minime del lato minore di 1000 px e dal peso massimo di ogni singola foto di 5MB; ogni file  dovrà essere rinominato nella seguente maniera: nome.cognome.originale  e  nome.cognome.elaborato;

3) Le foto dovranno essere scattate esclusivamente tra il 12.12.2012 ed il 21.03.2013;

4) Le foto dovranno essere inviate entro domenica 24 marzo  al seguente indirizzo email:
bottazzo100scatti@yahoo.it

5) Le opere possono essere candidate solo da parte del loro autore, il quale candidando l’opera dichiara e garantisce di possedere tutti i diritti sull’opera,  e che questa  non lede alcun diritto di terzi e non viola nessuna legge vigente, dichiara e garantisce inoltre di essere titolare di ogni diritto morale e patrimoniale d’autore. In ogni caso l’autore solleva l’organizzazione da tutte le responsabilità, costi e oneri di qualsivoglia natura che dovessero essere sostenuti a causa del contenuto dell’opera.

6) La partecipazione al concorso è totalmente gratuita;

7) Le fotografie verranno esaminate dal giudice nominato nel regolamento " I 100 giorni di Bottazzo", il cui  giudizio è insindacabile;

8) Come comunicato nel Regolamento de " I 100 giorni di Bottazzo", i migliori  scatti saranno pubblicati sul blog  delle vie del Carso "www.leviedelcarso.blogspot.com" ed eventualmente esposti presso circoli e gallerie; eventuali comunicazioni relative al concorso ed alle premiazioni verranno comunicate sia sul blog che sul sito Facebook "I 100 giorni di Bottazzo".

9) Le foto dei vincitori delle due sezioni (miglior foto originale e miglior foto elaborata) saranno esposte in forma permanente presso l’Antica Via del Sale a Bottazzo.  

Buoni scatti a tutti!

Semplicemente fa-vo-lo-so!



Semplicemente fa-vo-lo-so! Una serata veramente unica con condizioni meteo strepitose per un Jama-Bottazzo-Jama indimenticabile. L’appuntamento con Fabio mio fratello è per le 16.50 a Jama e già in automobile mentre mi avvicino, dalla metà in su il costone del Monte Carso, dalla cima a San Servolo mi appare completamente bianco, segno che la neve è scesa ripetutamente e si è fermata sulla natura di questo luogo. Andiamo su per la Linea Verticale, quella che passa per la Vedetta di Crogole, segue il sentiero 1 e lo abbandona per il bianco-azzurro fino a uscire sulla Sella del Parapendio e poi al Ricovero. Il percorso è uno spettacolo forse perché mai mi è capitato di vedere gli alberi che guardano il mare così carichi di neve e per terra quasi 20 cm di neve compatta. 
Le luci colorate della città si fanno vedere in di traverso dei rami luccicanti e non occorre la zipka perché il candore del manto fatato è sufficiente a illuminare il nostro cammino. Per il momento il vento è rimasto a Jama e non c’è alcun fastidio nel sollevare la fronte per guardare le nostre sagome perdersi nel crepuscolo e mescolarsi alla neve che sta cadendo. Ma appena usciamo sulla Sella il vento ci sfregia il volto lanciandoci negli occhi scintille argentate. Se più sotto mi sono soffermato a fotografare la religiosa presenza raccolta nella bianca coperta, adesso il passo si fa veloce per raggiungere il Riparo e non mancare di ricordare al tempo che siamo passati anche di qua. Le impronte a terra ci dicono che oggi non siamo stati gli unici, almeno fino alla Sella del Monte Carso. Raggiungerla col fiato sospeso è vera poesia perché il fascio di luce che illumina il nostro piccolo intorno affascina oltremodo; l’entusiasmo ci prende e ogni tanto ci lasciamo andare a qualche grido a conferma che è tutto vero. Le impronte se ne vanno in discesa verso il fondo del Crinale e il 46 siamo noi a deflorarlo, anche questo è un piacere aggiunto. Se normalmente il sentiero è ostico per i suoi salti, le sue radici, i suoi sassi e il ghiaione talvolta è preferibile per una veloce discesa, adesso è uno spasso unico, la sensazione è quella di essere in alta montagna e di scendere fuori pista in un ambiente puro e selvaggio. Gli alberi da questa parte non si sono colorati di bianco, il vento non ha dato loro il tempo di imbellettarsi ma il resto è una distesa omogenea che noi col nostro ardire interrompiamo a piè sospinto. Bottazzo ci attende, stavolta con un insolito silenzio perché il vento quaggiù disturba ed è provvidenziale il riparo della Baracca per sigillare il nostro passaggio. Il libro resta aperto per un ansimante passaggio successivo che mentre si riprende sfogliando gli autografi del ieri e dell’oggi, ci concede il saluto per il nostro rientro. Ci  beviamo la risalita in ciclabile spingendo sui bastoncini e poi lungo i soliti solchi che fendono l’ispessirsi del manto nevoso accenniamo qualche passo di corsa per andare incontro in maniera fanciulla alla gelida carezza dell’insistenza nivale. Come sempre le luci in fondo, stavolta oltremodo opache, fanno strada alla nostra uscita dalla Valle, un’uscita trionfale, per una serata speciale e da ricordare. Mentre scendiamo da Moccò abbiamo il tempo per ripensare alle emozioni che abbiamo provato in queste due ore veramente regalate alla nostra esistenza e per suggellare il tutto non c’è niente di meglio del far tintinnare i boccali di birra che alziamo, con un largo e complice sorriso, davanti all’esterrefatto barista del Premuda, che sicuramente non ha capito, forse confuso dal nostro fradicio aspetto, la realtà del nostro essere felici, Prosit!

MERCOLEDI’ 16 GENNAIO 2013 - Luciano Comelli